L'impetigine è un'infezione cutanea superficiale altamente contagiosa, causata principalmente da Staphylococcus aureuse, meno frequentemente, da Streptococcus pyogenes. Colpisce soprattutto i bambini tra i 2 e i 5 anni, ma può manifestarsi a qualsiasi età. È favorita da condizioni che alterano l'integrità della barriera cutanea, come dermatite atopica, traumi minori, punture di insetti e igiene inadeguata.
Esistono due forme principali: l'impetigine non bollosa (70% dei casi) con papule eritematose che evolvono in vescicole e pustole, con successiva formazione di croste color miele; e l'impetigine bollosa, causata da ceppi di S. aureus produttori di tossine esfoliative, che porta alla formazione di bolle flaccide contenenti liquido chiaro. La diagnosi è clinica, ma in caso di resistenza alla terapia può essere necessario un tampone cutaneo con antibiogramma. Il trattamento prevede antibiotici topici (mupirocina o acido fusidico) nelle forme localizzate e antibiotici sistemici nei casi più estesi. La prevenzione si basa su una corretta igiene delle mani e disinfezione di oggetti condivisi.
Questa malattia infettiva è altamente contagiosa, per prevenirla si deve cercare di non alterare l'integrità della cute, evitando di grattarsi o graffiarsi e mantenendo le mani e le unghie pulite.
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